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Da Capraia a Pratomagno, se è il paesaggio a parlare

Dal mare ai monti, due appuntamenti partecipativi per i nuovi progetti di paesaggio

Nessuno conosce il terriotio più di chi su quelle terre vive e abita. La conoscenza non si limita alla capacità di elencare nomi di vie e viuzze, di saper scegliere il miglior ristorante o il luogo più adatto a uno scatto panoramico. Conoscere un territorio significa infatti comprenderne le dinamiche sociali, economiche e urbane. Significa saper cogliere i bisogni e traformarli in opportunità, nel rispetto della storia, dell’ambiente e della tradizione.

In Toscana è così ovunque, ma in particolar modo sull’isola di Capraia (Livorno) e a Pratomagno (Arezzo). Due luoghi non casuali. È con queste premesse, infatti, che la Regione Toscana – attraverso il Garante per l’informazione e la partecipazione – ha organizzato due incontri su questi territori. L’ha fatto per aprire i microfoni e dare ascolto a tutti i soggetti interessati ai nuovi progetti di paesaggio previsti dal Pit – ovvero il Piano di indirizzo territoriale – e basati sugli indirizzi del Programma regionale di sviluppo. Progetti, questi, che rispondono a esigenze di medio e lungo periodo. Concordati, costruiti e concertati con le istanze locali, sia istituzionali che economico-sociali.

Non progetti calati dall’alto e redatti da chissà chi, chissà quando. Qua, sia a Capraia sia a Pratomagno, saranno ascoltati tutti coloro che riterranno utile condividere il proprio contributo. Pensieri, proposte, opinioni e analisi che serviranno alla costruzione dei progetti di paesaggio. Il loro scop è garantire il miglior inserimento di nuove opere attraverso un’attenzione innovativa alla potenzialità di produrre nuovi paesaggi di qualità non inferiore a quelli ereditati dal passato.

Gli incontri previsti dal percorso partecipativo avrebbero dovuto essere tre per ciascun territorio, ma in considerazione dell’attuale emergenza sanitaria sono stati concentrati in un solo appuntamento aperto a tutti, senza distinzioni di categorie e soggetti, in presenza e in diretta streaming.

Il primo incontro d’informazione e partecipazione è in programma il 5 agosto a Capraia (ore 12, Sala Ipogea), il secondo si terrà il 7 agosto al Ristorante Da Giocondo a Pratomagno (località Le Ceraie).

Oltre alla partecipazione fisica, le persone interessate potranno seguire l’evento su Zoom (sono previsti anche gli interventi dei partecipanti allo streeming). Inoltre, fino al 10 agosto 2020, sul sito del Garante resterà aperto un form per la partecipazione on-line. L’invio dei contributi può avvenire attraverso i due form dedicati appunto a Capraia (bit.ly/ProgettoPratomagno) e Pratomagno (bit.ly/ProgettoCapraia).

Il primo dei due progetti, quello dell’isola di Capraia, nasce allo scopo di qualificare e valorizzare gli aspetti di interesse paesaggistico ed antropico e le risorse peculiari nell’ambito dell’arcipelago toscano, promuovendo e salvaguardando i valori identitari dell’isola, migliorare le condizioni di sostenibilità sociale anche per prevenire i rischi dello spopolamento. Dunque si incrementano azioni per incentivare nuova residenzialità soprattutto dei giovani, individuare misure per la riqualificazione della zona dell’ex colonia-carcere penale, favorire attività di carattere rurale connesse a produzioni agricole tipiche dull’isola, favorire l’uso di energie rinnovabili, lo sviluppo economico e sociale, la fruizione turistico-ricreativa, migliorando la viabilità e l’accessibilità.

Il progetto di Pratomagno – che interessa invece  comuni di Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini, Castelfranco-Pian di Scò, Castiglion Fibocchi, Reggello, Pelago, Montemignaio, Castel San Niccolò, Poppi, Ortignano Raggiolo, Castel Focognano e Talla – si sviluppa come progetto complessivo di salvaguardia, valorizzazione e promozione paesaggistica-ambientale del Pratomagno, partendo da due temi principali: riordino della disciplina urbanistica in modo coerente e coordinato tra i comuni coinvolti; riattivazione di micro-economie locali, funzionali a contenere i l’abbandono e favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali locali compatibili con la manutenzione e cura del paesaggio. Il progetto prevede inoltre la salvaguardia e la valorizzazione dei percorsi storici in sintonia con gli indirizzi regionali del turismo lento con conseguente promozione del turismo connesso; la tutela, conservazione e valorizzazione delle peculiarità paesaggistiche degli ambiti coinvolti con recupero e trasformazione consapevole dei valori storico-architettonici; la conservazione e il potenziamento delle forme agro-silvo-pastorali tradizionali.

Ai progetti di Capraia e Pratomagno si aggiungerà quello della ferro-ciclovia della Val d’Orcia, il cui percorso partecipativo si svolgerà in autunno.

«Sono molto soddisfatto per questa ulteriore partenza» commenta l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli. «Dopo il progetto di paesaggio delle Leopoldine, pioniere delle potenzialità del Piano paesaggistico e della legge regionale 65/2014, l’attivazione ulteriore di questo nuovo strumento su altre tre realtà pregiatissime mi confermano la bontà delle nostre scelte e delle nostre strategie in campo urbanistico che svolgono la funzione che devono svolgere: far crescere i territori tutelandoli e valorizzarli mantenendo forte la loro identità. Peraltro i Progetti di paesaggio, una volta approvati, saranno uno strumento per attrarre risorse sul territorio sulle diverse politiche, perché il riconoscimento nel Piano paesaggistico regionale del paesaggio toscano come modello unico e di pregio da salvaguardare e valorizzare trova coerenza anche nella prossima programmazione comunitaria, che prevederà forme di sostegno e premialità a favore degli interventi inerenti il recupero e la valorizzazione degli aspetti paesaggistici, storico-culturali, rurali ed ambientali previsti proprio nei Progetti di paesaggio».