News

Aree industriali dismesse, individuati 150 siti da riqualificare per attrarre investimenti

Una mappatura delle aree a destinazione industriale dismesse o non utilizzate per capire come valorizzare e riutilizzare questo patrimonio immobiliare a fini industriali e non solo, anche commerciali e turistici. Con questo obiettivo Regione Toscana e Anci hanno geolocalizzato i siti, contandone circa 150 che potrebbero essere interessanti da un processo di rigenerazione urbana. Lo studio è stato presentato a Firenze, nel palazzo della giunta regionale.

Sono stati analizzati circa 2.500 potenziali contenitori dismessi o sottoutilizzati, di questi ne sono stati individuati circa 300 aree o immobili riattivabili, concentrando l’attenzione sulla metà che presentano potenziali prospettive di reimmissione sul mercato. I siti sono distribuiti su tutto il territorio regionale e rappresentano un’opportunità concreta per attrarre investimenti nazionali e internazionali, in particolare nell’ottica della rigenerazione urbana e del riuso del patrimonio esistente, compreso l’ex patrimonio pubblico o sanitario non più utilizzabile.

“Non si parte da zero – ha spiegato il presidente Eugenio Giani – ma un’azione con uno studio capillare consente di presentare un portafoglio completo agli investitori, sia a quelli già attivi in Toscana sia a chi si affaccia per la prima volta sul nostro territorio. L’obiettivo è quello di riattivare l’economia locale, creare opportunità di lavoro nelle aree della Toscana diffusa contrastando così lo spopolamento e il consumo di suolo vergine, valorizzando invece aree spesso dimenticate ma ricche di potenziale”.

L’obiettivo della Regione è promuovere uno sviluppo sostenibile basato anche sul riutilizzo del costruito. Un modello virtuoso che già sta suscitando interesse nel mondo finanziario e tra gli operatori. Durante l’incontro, sono state portate testimonianze dirette di Comuni e soggetti privati che hanno già avviato processi di riutilizzo di siti dismessi in Toscana.

Tanti gli interventi in cui si sono state raccontate alcune significative esperienze di rigenerazione già avviate sia sul territorio toscano, che in altre regioni italiane. I casi presentati hanno riguardato investimenti produttivi anche esteri, in settori industriali molto diversi fra loro: dal primo esempio europeo di economia circolare a impatto zero, nel caso di H2 Era Green Valley”, alla rigenerazione di “Ex Fornaci Mondani”, alla costruzione della nuova cantina del Gruppo Dievole in una cava dismessa a Castagneto Carducci, appena inaugurata.