Focus

I primi 5 anni dell’Osservatorio del Paesaggio

Il libro che raccoglie i bilanci e le prospettive future del paesaggio in Toscana

 

Testo a cura del Prof. Mauro Agnoletti
 

L’Osservatorio del paesaggio è stato introdotto nell’ordinamento giuridico italiano nel 2004 dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, con lo scopo di supportare, in maniera stabile e propositiva, le Regioni e il Ministero nella definizione congiunta delle politiche di conservazione e valorizzazione del paesaggio. Sulla base di tali presupposti, nel 2016 la Toscana ha istituito, ai sensi dell’art.59 della l.r.65/2014, l’Osservatorio regionale, composto da 18 soggetti che appartengono, oltre che agli uffici competenti degli enti locali e delle strutture regionali, al mondo accademico, delle professioni e delle associazioni di protezione ambientale.

Tra i principali compiti dell’Osservatorio regionale, oltre al tema della partecipazione delle popolazioni nella tutela/valorizzazione del paesaggio attraverso gli osservatori locali, c’è quello di redigere un rapporto sullo stato delle politiche per il paesaggio in Toscana, allo scopo di individuarne criticità, punti di forza funzionale a disegnare le future politiche. Altre funzioni sono rivolte anche a svilupparne il quadro conoscitivo, monitorare la sua efficacia, promuovere la partecipazione delle popolazioni e la verifica dell’integrazione del paesaggio nelle politiche di settore, oltre ad allacciare rapporti con altri osservatori. Considerando che un Rapporto è, per definizione, un resoconto che ha lo scopo di monitorare – nel caso di specie – le politiche e i loro effetti, basandosi su indicatori rilevati ripetutamente, nel tempo e a intervalli regolari, è evidente la difficoltà di utilizzare, in maniera compiuta, un simile strumento per misurare il grado di efficacia del Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di piano paesaggistico della Toscana.

In altre parole, un primo seppur sommario bilancio dell’esperienza applicativa del Piano, a meno di 5 anni dalla sua approvazione, non può ragionevolmente basarsi su concreti esiti realizzativi, già riscontrabili sul territorio: una verifica di tal genere, infatti, risulta evidentemente prematura, essendo in corso, ma non completo, il processo di conformazione dei piani di settore regionali e degli strumenti comunali di pianificazione. Gli effetti concreti prodotti da tale processo sugli assetti territoriali e paesaggistici di tutto il territorio toscano potranno quindi essere valutati solo nel medio-lungo periodo, a partire da un sistema di monitoraggio che gli uffici regionali, avvalendosi anche delle più recenti innovazioni in campo scientifico (accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana), stanno mettendo a punto. Per tali considerazioni il documento proposto dall’Osservatorio è, in questa prima edizione, una collezione di contributi, coerenti ma frutto anche delle differenti sensibilità che animano l’Osservatorio e a cui la Regione Toscana ha ritenuto necessario dare spazio e voce, che suggeriscono interessanti spunti per una riflessione da portare al tavolo di copianificazione di Regione e Ministero.

I risultati raggiunti, le criticità e gli spunti per il futuro In primo luogo è necessario ricordare che la sola approvazione di un Piano Paesaggistico ha portato al raggiungimento di importanti obiettivi prefissati dal Codice, quali:

• prescrizioni immediatamente cogenti, anche per interventi diretti, nelle aree a vincolo paesaggistico (esempi: forti limitazioni a nuova impermeabilizzazione di suoli e più stringenti tutele nelle aree boscate) grazie alla cosiddetta “vestizione” ovvero la codificazione della descrizione, interpretazione e disciplina dei beni paesaggistici vincolati ai sensi di specifici decreti (art.136 Codice BCP) o di legge (art.142 Codice BCP);

• la condivisione di una solida “griglia” di riferimento per le valutazioni compiute per la tutela dei beni paesaggistici e per la costruzione di politiche urbanistiche e settoriali, sia alla scala regionale che locale;

• una migliore conoscenza delle peculiarità identitarie che caratterizzano il territorio della regione Toscana (e del ruolo che i suoi paesaggi possono svolgere nelle politiche di sviluppo regionale) anche grazie ad un’adeguata descrizione cartografica del patrimonio territoriale toscano (sia dei beni paesaggistici che delle invarianti strutturali).

La stesura del primo Rapporto sullo Stato delle Politiche per il Paesaggio rappresenta un’occasione per valutare non solo gli effetti del Piano di Indirizzo Territoriale, ma anche per approfondire alcune tematiche relative agli effetti delle politiche internazionali e nazionali e della evoluzione delle modalità di monitoraggio e di analisi del paesaggio. La Toscana non è soltanto una regione pioniera in Italia per quanto riguarda l’applicazione del Codice dei Beni Culturali, ma è anche fra le tre regioni d’Europa promotrici della Convenzione Europea del Paesaggio, firmata a Firenze nel 2000. Questo significa non solo che la regione è oggetto di grande attenzione in ambito nazionale e internazionale per la conservazione e valorizzazione delle risorse paesaggistiche, ma anche per le innovazioni e sperimentazioni in materia, attenzione confermata dalle attività in cui l’Osservatorio è stato coinvolto.

*Presidente dell’Osservatorio Regionale del Paesaggio. Testo estratto dal libro “Primo rapporto sullo stato delle politiche per il paesaggio in Toscana”.

 

[Foto di copertina di Reuben Teo da Unsplash]