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La Toscana riparte dalla rigenerazione urbana

Tre i progetti candidati al bando per la qualità dell’abitare

I progetti toscani candidati al PINQuA, il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, sono saliti sul palco del Cinema “La Compagnia” di Firenze per presentarsi e illustrare gli obiettivi che vogliono attuare sui territori coinvolti.

Sono tre i progetti che la Regione Toscana ha candidato al bando ministeriale per la qualità dell’abitare: “C.a.s.c.i.n.a, Comunità d’Area e Servizi di Cooperazione Intercomunale per un Nuovo Abitare” riferito agli ambiti territoriali dei Comuni di Cascina, Crespina-Lorenzana, Lari-Casciana Terme, Vicopisano, Calcinaia e San Giuliano Terme. Il progetto “Abitare la Valle del Serchio” relativo ai Comuni di Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Villa Collemandina. E infine il progetto “Nuove Ca.Se, Qualità dell’abitare e della coesione sociale” per i Comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino.

Questi progetti hanno come obiettivo quello di riqualificare e rigenerare il patrimonio edilizio già esistente in modo da rendere più funzionale la nostra regione partendo proprio dalle idee degli amministratori locali che ben conoscono i territori che amministrano. “Tutto questo – ha commentato l’assessore al governo del territorio, Stefano Baccelli – non può che partire dalle idee che le amministrazioni comunali che hanno il governo del territorio propongono rispetto alle nuove funzioni, alla linfa vitale rispetto all’idea di sviluppo, mobilità, residenza, sviluppo turistico e economico. Quindi partire dalle idee è il passaggio corretto, la strada maestra. Noi vogliamo valorizzare tutto questo per attrarre queste risorse per contribuire a rendere ancora più bella questa splendida regione”. In momento delicato come questo, di ricostruzione post pandemia che la rigenerazione urbana trova la sua centralità e lo ha ribadito anche nel suo intervento l’assessora alle politiche abitative Serena Spinelli: “Mai come in questa fase abbiamo avuto l’evidenza di quanto il concetto di abitare, del suo diritto e al tempo stesso della sua qualità, sia fondamentale e di quanto sia connesso al concetto di aggregazione e inclusione sociale”.

Nel dettaglio il progetto di “C.a.s.c.i.n.a.” prevede, a partire soprattutto da una rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà comunale, lo sviluppo di nuove forme di welfare per l’autonomia abitativa.

Per ciò che riguarda “Ca.Se” il progetto parte dal presupposto che i Comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino presentino caratteristiche omogenee. C’è poi da considerare che il processo di sviluppo urbanistico ha lasciato alcuni “spazi da ricucire”, alcune fragilità da sanare, che stanno alla base della strategia pensata dalle due amministrazioni nel presentare la loro comune proposta progettuale.

Infine l’idea progettuale di “Abitare la Valle del Serchio” promuove processi di valorizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e la rigenerazione di spazi destinati ai servizi, localizzati in diciotto comuni della Valle del Serchio.

 

I progetti sono stati inviati al Ministero per le Infrastrutture e i trasporti e si candidano a ricevere 45 milioni di euro di risorse pubbliche. In questa selezione sono rimasti esclusi 12 progetti toscani, che la Regione mira a finanziare con altre risorse, come quelle che arriveranno dal Pnrr.

Come Regione – ha concluso l’assessora Spinellicrediamo molto in questo strumento di rigenerazione urbana dei nostri centri e di riqualificazione di aree territoriali, ma soprattutto in un recupero che favorisca nei luoghi dell’abitare la creazione di nuovi spazi sociali e di comunità. Ci auguriamo, insieme alle risorse che arriveranno dal Pnrr e da altre fonti di finanziamento, di poterci dotare di una serie di interventi abitativi innovativi e sostenibili, che siano in grado di recuperare luoghi per le nostre città e per le nostre aree interne”.